Cento anni fa, nel cuore dell’Appennino, quella che era stata una riserva di caccia del Re d’Italia si trasforma in uno dei luoghi più belli del nostro paese: il Parco Nazionale d’Abruzzo. “Storia del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise” è un nuovo libro del Touring Club Italiano, una lettura piacevole e intensa per ripercorrere un secolo di vita del Parco, a partire dalle vicende che portarono alla fondazione dell’area naturale nel luglio 1923, alla sua soppressione da parte del regime fascista, dal dopoguerra con l’amministrazione Saltarelli, a quella di Franco Tassi, sino a giungere all’attuale presidenza di Giovanni Cannata e direzione di Luciano Sammarone.
Il castello di Barrea / foto Shutterstock
Il Parco Nazionale d’Abruzzo, circa 18.000 ettari, ben presto esteso a 30.000, ospita una fauna tra le più ricche dell’Europa occidentale, con specie come l’orso marsicano, il lupo, il camoscio d'Abruzzo e l’aquila reale, e circa 2.000 specie di piante, con alberi secolari da salvaguardare, come le foreste di faggio, betulle e pini neri. Oggi è un luogo straordinario in cui la natura è tradizione, libera di evolversi spontaneamente accanto all’uomo. Ma la scommessa da vincere è conservarlo e proteggerlo ad ogni costo e al di là dell’aspetto documentario: anche a questo vuole contribuire il racconto appassionato di Francesco De Leo.
De Leo, giornalista e appassionato storico, nel nuovo volume ci porta infatti per mano in un viaggio nella storia del Parco, dai primi anni del ‘900 tra i borghi dell’Alta Marsica, dove la biodiversità è prorompente e i suoni della natura diventano un linguaggio universale, fino ad arrivare, grazie soprattutto a una comunione di paesaggi, terre e fauna selvatica, alla vastità del Parco Nazionale d’Abruzzo Lazio e Molise. Un libro di storia che riesce a essere scorrevole e piacevolmente leggibile nel ripercorrere, utilizzando documenti e testimonianze d’epoca, un secolo di vita del Parco. Così si apprende che in epoca fascista il Parco fu soppresso e la sua gestione passò alla Milizia Nazionale Forestale, che venne ripristinato nel 1951, vivendo alterne vicende. Dovette resistere agli interessi contrastanti della speculazione edilizia, dello sviluppo del turismo delle seconde case, e si trovò a dover sopravvivere alle crisi finanziarie e ai commissariamenti, ma riuscì comunque nel bene e nel male a perseguire la sua missione di coniugare conservazione della natura e sviluppo del territorio. Ovvero cercando di unire gli aspetti di protezione degli habitat, delle specie animali e vegetali con le necessità economiche, culturali e sociali delle comunità che vivono all’interno del suo territorio. Territorio che negli anni si è continuamente ampliato, arrivando, nel 2001 a comprendere al suo interno anche una parte appenninica di Lazio e Molise.
Una storia lunga un secolo, che racconta molto dell’ambientalismo in Italia e degli sforzi di tante persone di estrazione e provenienza diversa che, con perseveranza e consapevolezza, hanno difeso il territorio nella convinzione che solo prendendosi cura del bene comune si può davvero sviluppare un Paese.
 
Un esemplare di orso bruno marsicano, simbolo del Parco / foto Shutterstock
INFORMAZIONI UTILI
“Storia del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise”
192 pagine, 15,90 euro
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“Geografie” è una collezione di libri preziosi e tascabili, una collana del Touring Club Italiano per conoscere, capire e porsi molte domande. Un invito al viaggio, anche, scritto da autori che nelle parole trasferiscono tutta la loro passione per i luoghi e per la contemporaneità. Dal loro sguardo l'occasione di avvicinarli e conoscerli, non solo dal punto di vista geografico ma anche da quello umano.